L'enigma della lenticchia d'acqua raccolta dai botanici del Museo

L'enigma della lenticchia d'acqua raccolta dai botanici del Museo

Una rara specie di lenticchia d'acqua, raccolta in Trentino circa 20 anni fa e inclusa in una eccezionale collezione di Lemna viventi, è stata recentemente rideterminata grazie alle ricerche genetiche, nell'ambito di un progetto di tassonomia molecolare.

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In realtà per lenticchia d'acqua non s'intende una singola pianta, ma un genere di piante acquatiche che in Trentino raggruppa quattro specie diverse, molto simili tra loro al livello morfologico tanto da essere spesso difficilmente distinguibili ad occhio nudo. In particolare tutte le lenticchie d'acqua sono delle idrofite natanti, ovvero dotate di una corta radichetta non ancorata al substrato e che quindi fluttua in acqua. Popolano per lo più i canali o i fossati e sono in grado di moltiplicarsi velocemente, tanto da trasformarsi in un manto unico verde galleggiante.

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Le lenticchie d'acqua possono creare vastissimi popolamenti "colorando" di verde canali, fossati e stagni d'acqua.

In Trentino le specie presenti (Lemna trisulca, Lemna gibba, Lemna minor, Lemna minuta) sono tutte più o meno rare e, tranne Lemna minuta, in generale regresso tanto da essere inserite nella Lista Rossa delle specie a rischio di estinzione a livello provinciale in conseguenza alla rarefazione del loro habitat di crescita. 

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Lemna gibba e sua distribuzione in Trentino (foto e mappa, sez. botanica FMCR)

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Lemna trisulca e sua distribuzione in Trentino (foto e mappa, sez. botanica FMCR)

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Lemna minor e sua distribuzione in Trentino (foto e mappa, sez. botanica FMCR)

Per comprendere la storia di questa sorprendente scoperta bisogna partire, come spesso accade nella floristica, da una raccolta fatta un po' di tempo fa. Era il settembre del 2000 quando spedimmo al Prof. Elias Landolt (professore di botanica all'Università di Zurigo e massimo esperto mondiale di Lemnaceae), per una verifica sulla determinazione, alcuni campioni del genere Lemna raccolti durante varie escursioni di cartografia floristica effettuate della sezione botanica della Fondazione Museo Civico di Rovereto sul fondovalle atesino. In particolare la spedizione comprendeva una raccolta di Lemna in un fosso presso Aldeno che sembrava ai nostri occhi L. gibba e una seconda raccolta proveniente da un fosso presso Mezzocorona che sembrava L. minuta. Ai tempi, entrambe le specie di Lemna non erano ancora state ritrovate in Trentino e quindi serviva la conferma dell'esperto. Ricevuto il materiale, lo specialista di Zurigo ne confermò la determinazione: si trattava proprio di Lemna minuta, specie di origine nordamericana in espansione anche da noi, e di L. gibba, specie segnalata in tempi storici ma in forte regresso.

E qui la storia sembrerebbe chiudersi con un bel lieto fine, ma così non fu.

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ETH Library, Public domain, via Wikimedia Commons

Infatti, Landolt per studiare le lenticchie d'acqua di tutto il mondo le coltivava tenendo separate le specie e le provenienze: ne aveva a migliaia! Evidentemente la pianta gli giunse ancora fresca, non essendo stata essiccata per facilitarne la determinazione. Landolt, una volta determinati i campioni, li incluse nella sua collezione di Lemna viventi. Passarono gli anni e dopo la morte di Landolt, avvenuta nel 2013, la sua collezione fu tenuta in vita dal suo ex assistente, Lammler, fino al 2021, anno in cui la collezione è stata progressivamente trasferita all'Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del CNR di Milano. Ed è qui che è avvenuta la scoperta. 

Nell'ambito di un progetto di tassonomia molecolare, l'intera collezione di Landolt è stata infatti analizzata con nuovissime tecniche genetiche da un gruppo di lavoro. Dallo studio è emerso che alcuni campioni di Lemna gibba sono in realtà da attribuirsi al nuovo ibrido interspecifico L. gibba X minor, la cui esistenza non era mai stata evidenziata fino ad ora. In particolare, nella collezione analizzata dal team di ricerca milanese sono stati classificati come L. gibba X minor sette raccolte, quattro dei quali di provenienza italiana. Una di queste è proprio quella raccolta in Trentino presso Aldeno il 31 agosto 2000 dalla sezione di botanica del Museo Civico di Rovereto! Per inciso, il team ha anche confermato la determinazione di Landolt della L. minima da Mezzocorona, nell'ambito del medesimo studio genetico.

Il grande Elias Landolt non aveva potuto accorgersi del nuovo ibrido, ma le piccole Lemna che lui aveva tanto tenacemente collezionato sono fortunatamente rimaste in vita finchè nuove tecniche hanno potuto rettificare la determinazione. A livello locale questa piccola storia ha un risvolto un po' preoccupante dal punto di vista conservazionistico: L. gibba, già divenuta molto rara, sarà ancora presente o sarà rappresentata solo dall'ibrido?

Per saperne di più
Braglia, L.; Breviario, D.; Gianì, S.; Gavazzi, F.; De Gregori, J.; Morello, L. New Insights into Interspecific Hybridization in Lemna L. Sect. Lemna (Lemnaceae Martinov). Plants 2021, 10, 2767. doi.org/10.3390/plants10122767

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a cura di Filippo Prosser, Sezione Boanica Fondazione MCR

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