Alla scoperta del passato
Mercoledì 21 dicembre alle ore 17 viene inaugurato in Sala Castelli il nuovo allestimento permanente dedicato alla 'Donazione Portinaro-Untersteiner'. L' eccezionale raccolta di vasi antichi rappresenta un significativo spaccato della produzione italica centromeridionale tra la fine dell'VIII e il tardo IV secolo a.C.
E' stato il film francese 'Neanderthal, l'uomo di tutti i climi' ad aprire la scorsa Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, organizzata ogni autunno dal Museo Civico di Rovereto. Una scelta non casuale: i Neanderthal hanno infatti vissuto un 2011 da veri protagonisti, tra studi e scoperte che hanno gettato nuova luce sul loro destino, forse paradigmatico di quanto attende le culture oggi minacciate dagli attuali mutamenti climatici e ambientali.
In anteprima assoluta sabato 8 ottobre 2011, nellambito della serata conclusiva alla XXII Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, il film Laquila e il serpente. In Iran sulle tracce del mito: una lettura originale delle raffigurazioni di straordinari vasi scoperti a Jiroft, nel sud-est dellIran.
La casuale scoperta di alcune monete antiche nella regione del Devon ha condotto al ben più importante ritrovamento di una intera città d'epoca romana, sita più a ovest di quanto fino ad oggi ritenuto che i Romani si fossero mai stabiliti sul suolo inglese.
Il team di ricerca condotto la scorsa primavera dai fratelli Alfredo e Angelo Castiglioni in prossimità delle sponde eritree del Mar Rosso per la prima campagna di scavo sul sito dell'antico porto di Adulis è ora all'opera nei laboratori per analizzare i reperti e i materiali raccolti. Promettenti gli esiti delle indagini, dirette dall'archeologa Barbara Maurina - Conservatore per l'Archeologia del Museo Civico di Rovereto - che qui firma una relazione conclusiva della missione 2011.
Trafugata nella seconda metà del Novecento dal sito magnogreco in provincia di Enna e in seguito acquistata a un'asta londinese dal Paul Getty Museum di Malibu, di cui dal 1988 ha rappresentato uno dei pezzi forti, la prestigiosa statua è opera di un discepolo di Fidia del V sec. a.C. Dopo anni di contenzioso, ora rientra al Museo Archeologico di Aidone accanto ad altri capolavori unici al mondo già restituiti all'ente.
Severi vincoli geografico-ambientali hanno accentuato i processi di abbandono del territorio nel circondario agreste di Guardia, sul versante settentrionale del monte Finonchio, ma hanno al contempo contribuito a consolidarvi i valori identitari dellattuale comunità, rendendo possibili attività autogestite volte al mantenimento del paesaggio rurale e alla valorizzazione del paese. Una di queste lo sfalcio collettivo dei prati assume, non solo per il Trentino, il significato di unesperienza-pilota. Lo studio, a firma di Antonio Sarzo, è estratto dagli Annali del Museo Civico di Rovereto - Vol. 25 (2009) pag 149-201.
Fin dalle prime giornate di scavi il sito di Adulis si è dimostrato ricco di memorie, di strutture, di reperti: documentazioni d'un passato glorioso, a lungo dimenticato. La campagna 'd'approccio' - appena conclusa - conferma dunque l'importanza di indagare adeguatamente la piana che da secoli conserva i resti dell'antico porto commerciale, un tempo protagonista degli interscambi tra Mediterraneo e Oriente.
Una missione archeologica in terra africana, a una manciata di chilometri dalle sponde meridionali del Mar Rosso. Un porto che nell'antichità ha segnato i contatti tra Occidente e Oriente, prima di finire sepolto dai secoli e dalla sabbia del deserto. Una storia ancora misteriosa, ma che presto potrà essere nuovamente raccontata. Una avventura da vivere in presa diretta, emozione dopo emozione, scoperta dopo scoperta, grazie agli aggiornamenti esclusivi presentati ogni venerdì da Sperimentarea.tv e dal suo canale tematico Archeologiaviva.tv. E' il progetto Adulis.
Un vasto edificio - circa 120 mq nella sala principale - straordinariamente ben conservato. Una incisione che documenta legami tra le comunità ebraiche della Galilea e di Gerusalemme all'epoca del Secondo Tempio (50 a.C. - 100 d.C.). La suggestione di un luogo che vide probabilmente riuniti Gesù e i suoi discepoli, tra i quali Maria Maddalena. Attorno, i resti di una vivace città in seguito sepolta dai secoli e dai detriti. E un progetto che intende associare la valorizazione del patrimonio storico-archeologico a moderne strutture di accoglienza per i visitatori. E' il Magdala Project.
Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.
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