Alla scoperta del passato
Esposte per la prima volta negli Stati Uniti, provano interscambi culturali e commerciali con l' Europa in territorio cinese migliaia di anni prima di quanto si ritenesse in precedenza. Ma non è la sola cosa che queste mummie riescano ancora oggi a raccontare.
Notevoli sorprese dalla campagna di scavo condotta anche nel corso dell'estate 2010 sull'isola di S.Andrea a Loppio dalla Sezione Archeologica del Museo Civico di Rovereto: tra tutte, l'individuazione di ulteriori strutture e il recupero di una fibula dalla peculiare fattura che prova la presenza longobarda nell'insediamento. In anteprima per il notiziario on line, le maggiori novità direttamente dalla relazione di scavo del direttore dei lavori, il Conservatore Barbara Maurina, archeologa esperta in romanità.
Le conclusioni recentemente rese note da Zahi Hawass e dal team di ricerca internazionale non convincono gli esperti del l'Istituto di medicina tropicale Bernhard Nocht di Amburgo, in Germania, che avanzano invece una diversa diagnosi: a indebolire il giovane faraone fino a causarne la morte non sarebbe stata la malaria, bensì l'anemia falciforme.
Il sito di Barbiano è stato occupato in varie fasi dalla Preistoria allEtà Romana. Le prime evidenze insediative risalgono allinizio del Neolitico medio. Loccupazione venne preceduta dalla creazione di una ampia piattaforma, un terrazzo: si tratta di una delle più antiche evidenze di significative modificazioni antropiche del paesaggio in area alpina. Questi importanti lavori suggeriscono inoltre che lampia area insediativa fosse abitata per la maggior parte dellanno. Linsediamento marca dunque la transizione dalle più antiche attività agricole basate sulla pratica dello "slash and burn" a quelle stanziali. In anteprima per il notiziario online, un estratto del dettagliato intervento a firma dello staff di ricerca che trova spazio sul nuovo numero degli Annali del Museo Civico di Rovereto, attualmente in stampa.
Lo hanno definito la 'Stonehenge d'Asia': il sito curdo di Gobekli Tepe, con i suoi misteriosi megaliti, sta scardinando le precedenti convinzioni di archeologi e storici. Eretto 12.000 anni fa da generazioni di cacciatori delletà della pietra, è oggi ritenuto dagli studiosi del team di scavo un vero e proprio 'tempio dell'Eden'.
Furono le prime immagini professionali girate in mare aperto, nell'anno 1946. Mezzo secolo più tardi, nel 1995, la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico ripescò dall'oblìo quel prezioso documento e lo ripropose al pubblico, inserendolo anche nell'archivio on line del Museo Civico di Rovereto. Il film 'I cacciatori sottomarini' - che da allora ha conquistato spazio a festival internazionali e manifestazioni di settore - sarà ora la proposta culminante di una serie di iniziative promosse dalla Fondazione Banco di Sicilia per omaggiare la nascita della cinematografia subacquea, lanciata nel secondo dopoguerra dai giovani fondatori della pionieristica casa di produzione palermitana Panaria Film.
Non fu omicidio ma malaria. E Nefertiti non era la madre. Dal Cairo le notizie di prima mano inviate al Museo Civico di Rovereto dal corrispondente Rafik Jabbour al termine delle analisi che una equipe internazionale ha condotto sul Dna della mummia di Re Tut.
Lo scorso anno la clamorosa scoperta delle cosiddette 'mummie d'oro' (in totale quattro, due delle quali in ottimo stato di conservazione e con tracce di doratura ancora visibili), il ritorno alla luce del monumentale bassorilievo raffigurante una danza funebre, il rinvenimento di un insolito ritratto funerario a tempera su tavola di legno, databile al II secolo d.C. Ma anche la campagna di scavo 2009 della missione archeologica italiana tornata all'opera nella tomba di Harwa, a Luxor, ha riservato importanti sorprese. Tra queste, alcuni testi che sembrano tirare in campo l'attesa da parte degli egizi non della sola rinascita eterna, ma di una vera e propria futura resurrezione dei morti. Ecco le maggiori novità direttamente dal diario di scavo curato dal professor Francesco Tiradritti, archeologo ed egittologo responsabile della missione
Una scoperta dell'archeomusicologo Richard Dumbrill presentata dallo stesso ricercatore inglese al pubblico della scorsa Rassegna Internazionale del Cinema archeologico costringe a rivedere le precedenti convinzioni riguardo le origini della musica, delle note e, soprattutto, di una definita corrispondenza tra suoni e matematica (intuizione finora attribuita a Pitagora), strappando inoltre al meccanismo di Antikythera il record di primo calcolatore della storia.
Lo scheletro rinvenuto a inizio giugno in Serbia apparterrebbe a uno degli esemplari giunti originariamente in Europa dall'Africa settentrionale. Sarà restaurato ed esposto nel Parco Archeologico Viminacium.
Divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si intrecciano nelle attività quotidiane della Fondazione Museo Civico di Rovereto. La ricerca e la formazione, attraverso i laboratori rivolti alle scuole, rappresentano da sempre la priorità di uno dei musei scientifici più antichi d'Italia.
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